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TAV, Di Maio: “Il M5S non è contrario! Mai litigato con Salvini”

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Ieri sera, a DiMartedì su La7, il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato del caso Tav, mostrando al pubblico un articolo de La Stampa del 15 ottobre 1991, recante il titolo ‘L’attuale linea Torino-Lione è quasi satura. Treni ad alta velocità subito o sarà tardi‘.

Ecco le sue dichiarazioni:

La Tav è urgentissima da 28 anni, da quando cioè c’era Andreotti, però, non si sa perché, questo governo deve decidere domani mattina, a differenza dei governi precedenti.

Per verificare se i soldi degli italiani si stavano spendendo bene, non abbiamo deciso noi, ma abbiamo affidato a un team di tecnici l’analisi costi-benefici.

Ed è risultato che l’opera, così com’è, ha più costi che benefici.

Nel contratto di governo – continua Di Maio – c’è scritto: ridiscussione integrale dell’opera.

E adesso il presidente Conte, sulla base del fatto che abbiamo scoperto che i soldi dei cittadini italiani si stavano spendendo male, ridiscuterà l’opera con la Francia e con la Ue.

Il M5S – precisa – non è contro la Tav ideologicamente. Per noi vale il principio del buon padre di famiglia: gestire bene le casse dello Stato e non sprecare i soldi degli italiani”.

Di Maio ha inoltre definito Salvini “suo convivente nel castello”, dichiarando: “Salvini ha detto che va fino in fondo e che ha la testa dura. Ma, quando fa così, per me è folclore.

Noi dobbiamo lavorare.

Io e Salvini ci sentiamo continuamente. Io lo conoscevo meno di tutti gli altri.

Ci siamo conosciuti in questa esperienza di governo e non abbiamo mai litigato una volta quando si è trattato di fare cose serie e lavorare.

Poi mezzo stampa ci diciamo delle cose e tutti parlano di scontro di governo”.

Nel corso della trasmissione De Gregorio provoca il Ministro: “Così però vi fate schiacciare dalla Lega”.

Pronta la risposta di Di Maio: “Se litighiamo, non va bene. Se non litighiamo, ci facciamo schiacciare dalla Lega. E’ meglio pensare agli italiani e risolvere i loro problemi”.

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Italia e 12 Paesi inviano una lettera ad Israele: “Aprire valichi per gli aiuti a Gaza”

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I ministri degli Esteri dell’Italia e di 12 Paesi (Canada, Danimarca, Francia, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia, Finlandia, Germania, Giappone e Corea del Sud coordinati da Antonio Tajani in quanto Italia presidente del G7) esortano in una lettera, all’omologo israeliano Israel Katz, il governo di Israele “a consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso tutti i valichi pertinenti, compreso quello di Rafah”.

I 13 Paesi chiedono “ulteriori passi”, a partire dalle azioni per proteggere i lavoratori delle organizzazioni umanitarie e i giornalisti.

“Bisogna lavorare per un cessate il fuoco sostenibile per evitare ulteriori vittime, per consentire a più aiuti di raggiungere la popolazione di Gaza e per permettere la ricostruzione del sistema sanitario”.

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Attualità

Giornata contro l’Omofobia, parla Mattarella: “Non bisogna rassegnarsi alla brutalità, inaccettabili aggressioni e discorsi d’odio”

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In occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato le istituzioni a impegnarsi “per una società inclusiva e rispettosa delle identità”. Ecco le sue dichiarazioni:

“L’intolleranza per il diverso, l’indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica. L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d’odio, aggredite verbalmente e fisicamente. I principi di eguaglianza e non discriminazione sanciti dalla nostra costituzione, sono un presupposto imprescindibile per il progresso di qualsiasi società democratica e per la piena realizzazione di ogni persona umana. Sono più di sessanta i Paesi nel mondo in cui l’omosessualità viene punita con la reclusione, in alcuni ancora si rischia persino la pena di morte”.

Poi, aggiunge: “Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità. La violenza dei giudizi, di cui tanti cittadini sono vittime solo per il proprio orientamento sessuale, rappresenta un’offesa per l’intera collettività. L’impegno delle istituzioni deve essere orientato a fornire, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per comprendere le diversità delle esistenze e delle diverse esperienze umane, per una società inclusiva e rispettosa delle identità”.

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USA, Joe Biden declassa ufficialmente la marijuana

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Il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, ha deciso di declassare – a livello federale – la marijuana dal livello ‘Schedule 1’, riservato alle droghe pesanti, al livello ‘Schedule 3’ per le droghe leggere.
Lo ha annunciato al portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.
Pur trattandosi di cambiamento storico, il piano firmato dal procuratore generale Merrick Garland non legalizza completamente la marijuana per uso ricreativo

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